Ho tre linee "ho" e ne devo passare una ad un altro operatore.
Dato che ho credito ma non ho rinnovato e mi hanno fatto passare il credito in negativo, posso fare la portabilità verso l'altro operatore? e posso poi recuperare il mio credito di ho?
@Baobab ha scritto:
Io fossi in te prima di fare la portabilità ricaricherei per tornare in positivo. Tanto il credito poi ti viene trasferito.
Non capisco invece perché parli di recuperare il credito visto che sei in negativo
Preferirei una risposta ufficiale. Quello che ho verificato è che per Legge la portabilità deve avvenire anche in presenza di credito negativo, ma volevo capire che fine fa il mio credito reale che è stato reso negativo sulla carta perché sulle ricaricabili non esiste il credito negativo.
@Baobab ha scritto:
Sulle ricaricabili il credito negativo esiste eccome. Ad esempio io ho una SIM HO che uso solo quando mi serve. E che lascio proprio in negativo fino a che ricarico e riprendo ad usarla. Sul fatto che la portabilità possa venire anche con credito negativo è verissimo. Che poi il tuo operatore di provenienza non faccia storie questo è un altro discorso. E sul fatto che il tuo credito sia negativo devi vederlo con l'operatore di provenienza non con HO.
E' AGCOM che dice che il credito negativo sulle ricaribili non può esistere. Poi molti gestori fanno quello che vogliono e infatti pagano le relative multe in continuazione.
Anch'io ricarico quando mi serve, e per quello non c'è problema, ma forse non hai chiaro il fatto che l'operatore di provenienza in questo caso è ho.mobile, e non può sottrarre nulla dal tuo credito se non ti ha dato in cambio un servizio, e invece apparentemente lo fa, "sequestrando" il tuo credito fino a quando non ricarchi, e chiamado questa cosa "credito negativo". Dico apparentemente perché se poi rinnovi non ti ha sottratto niente, ma invece con la portabilià deve rendere il tuo credito che ha "sequestrato" indebitamente, sia pure solo sulla carta.
Ho visto che qualsiasi giudice AGCOM ha sempre dato ragione al consumatore su questo, anche perché a ho.mobile, come a quasiasi altro gestore, non conviene aprire un contenzioso che gli costerebbe molto più caro dei pochi euro che deve restituire oltre al fatto che è possibile chiedere anche i danni. E penso che agirò in questo modo se il mio credito non mi torna indietro.
@Baobab ha scritto:
Mah, secondo me è l'inverso. A un cliente far valere le proprie ragioni per €5 costerebbe uno sproposito. Le compagnie hanno uno studio legale che non gli costa niente e chi ti può tenere in ballo per mesi dandoti i €5 giusto il giorno prima di arrivare davanti a un giudice.
Hai mai sentito parlare di questioni di principio?
Ecco, questa è una di quelle.
Io ho in un'udienza dell'AGCOM ho fatto tirare fuori ad un avvocato di un gestore di cui non faccio il nome, anche i soldini per i danni morali e la perdita di tempo per chiudere una questione, e ti garantisco che li tirano fuori subito per evitare rogne e multe più grandi.
Non è normale che venga scalato il credito per un servizio che non si è utilizzato.
Se fosse così si configurerebbe un comportamento atto a scoraggiare l'uscita da Ho, una sorta di penale che va contro le direttive AGCOM che condannano tutte le iniziative atte ad ostacolare le scelte degli utenti. Quindi avrebbero torto marcio.
Hai ragione poi sul fatto che ti chiamano il giorno prima dell'udienza per offrirti i soldini: ma io li ho rifiutati e alla fine ne ho presi di più
Io per adesso con AGCOM ho vinto 2 ricorsi su 2 e pure con lo stesso gestore Evidentemente non mollano mai per contratto
Intanto adesso la portabilità con il fantasioso "credito negativo" è andata in porto senza problemi, come volevasi dimostrare.
Adesso aspetto il credito vero, ovvero i soldi che c'rano sulla SIM, scalato dalla commissione di trasferimento di 1,5 euro.
Le motivazioni per cui dovrebbero restituire il credito sono palesi.
Il Decreto Legge 7 del 2007, convertito con modificazioni dalla Legge 2.04.2007 n. 40, c.d. Decreto Bersani, riporta una disciplina specifica.
Il comma 1 dell’art. 1 del suddetto decreto legge vieta “la previsione di termini temporali massimi di utilizzo del traffico” telefonico. In tal modo si sancisce espressamente il principio della conservazione del credito acquistato in capo all’utente, che pertanto non ha limiti di tempo per disporre del proprio credito.
Peraltro anche il successivo comma 3 dell’art. 1 del decreto legge, stabilendo che l’utente può recedere dal contratto o trasferire le utenze presso un altro operatore in maniera tendenzialmente gratuita (“senza spese non giustificate da costi”) ed in qualsiasi momento (“senza vincoli temporali”), implicitamente riconosce in capo all’utente che recede il diritto alla restituzione del credito residuo o alla sua trasferibilità in caso di portabilità.
A ben vedere, laddove si consentisse all’operatore di incamerare in qualsiasi momento il credito che risulti inutilizzato, si configurerebbero gli estremi di un arricchimento senza causa, considerato che la compagnia telefonica acquisterebbe un corrispettivo per una prestazione non resa.
Il contratto di servizio telefonico, infatti, è un normale contratto di somministrazione o fornitura ad esecuzione continuata, ai sensi dell’art. 1559 c.c.
Il contratto ha natura sinallagmatica con effetti obbligatori per le parti. Per tale motivo, alla prestazione di una parte deve sempre corrispondere la controprestazione dell’altra, in difetto della quale verrebbe a mancare la causa contrattuale e si verificherebbe il suddetto arricchimento senza causa.