Sappiamo che i dati rubati sono nome e cognome, data di nascita, città di residenza, l’ICCID (Integrated Circuit Card-Identity) della SIM card e il numero di telefono, ma non traffico telefonico, forse anche dati di pagamento. Per quanto riguarda i rischi che possono correre gli utenti i cui dati sono stati oggetto di leak, vi sono sicuramente diversi scenari. Avere in mano sia i dati anagrafici (nome, cognome, numero di telefono, codice fiscale, email, data e luogo di nascita, nazionalità e indirizzo) sia quelli tecnici della SIM fornisce ai criminali un’arma di rilievo in particolare per l’aggregazione dei dati stessi. Del sim swap molti hanno parlato. Sappiamo che con questi dati un criminale può tentare di ottenere una nuova sim, tramite un negozio di rivendita, e quindi ottenere il controllo di quel numero di telefono, intestato a quell’utente vittima del furto. E così ottenere ad esempio le password “one time” che permettono di accedere a conto corrente, autorizzazione di pagamenti carta di credito, account digitali con autenticazione a due fattori.
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